giovedì 23 dicembre 2010

Recensione album Suicidio Reviewed by Riccardo Orlandi www.rapmaniacz.com

Diciamocelo: gli mc's veramente seri, in Italia, e per seri intendo con cultura, skills tecniche ed argomenti, si contano sulle dita di una mano. Per questo quando mi ritrovo in mano un disco come "Suicidio", non posso che esserne entusiasta: Lord Madness, apprezzato da lungo tempo, dalla sua militanza negli Inquilini (dove insegnava il Rap a tutti quanti) fino ai mixtape solisti (andate a recuperare "M.D.M.A.dness"!), esordisce con il primo disco ufficiale e schizza a pieno diritto nella ristretta cerchia di artisti completi e capaci che il panorama Rap italiano può vantare. Può sembrare, ad un primo colpo d'occhio, la solita montatura da rapper psicotico, violento e disadattato (sullo stile del primo Fabri Fibra, per intenderci), ma vi assicuro che, nelle diciassette tracce del disco, c'è molto di più. Prima di tutto - e non impiega certo molto tempo per balzare all'occhio - c'è una capacità tecnica di proporzioni esagerate. La scrittura di Madness è tra le migliori mai ascoltate: intricata, a tratti velocissima, nevrotica nella disposizione torrenziale delle rime, sanguigna e violenta, pornografica e blasfema. Metriche anticipate o ritardate, fiumi di figure di suono e punchlines devastanti (alcune trovate sono davvero geniali; una su tutte, ma il numero è incalcolabile: <<è solo stupido gangsterismo/se state allo spessore come Polifemo allo strabismo>>) non lasciano scampo: c'è da rimanere per dei quarti d'ora con la bocca spalancata e le mani incapaci di premere stop. Oltre a questo, sembra davvero evidente come nel personaggio di Lord Madness e nei suoi atteggiamenti nevrotici e nichilisti non ci sia nulla di costruito. Il pessimismo corpulento che pervade tutto il disco è presente in maniera sincera, non certo per costruire un nuovo fenomeno da baraccone dell'Hip-Hop. Anche perché la ricetta del disco è quella più strettamente Hip-Hop possibile: tante strofe, ritornelli minimalisti (<<ancora piego il mio cappello/la mia traccia è tutta rime, la tua tutta ritornello>>), scratch a pioggia dell'ottimo Fuzz10 e un ruvido boom-bap che non lascia un millimetro di spazio alla melodia (ottime le produzioni di Peight, che ha già dato prova delle sue grandi capacità nel beatmaking sul disco di Kento). Madness dimostra un amore sconfinato per il versante più street della cultura Hip-Hop: l'amore per la scrittura in rima è paragonabile solo alla rabbia per chi tradisce quest'arte, ma piuttosto che le mie parole, ascoltate "La mia cultura piange", che riassume molto meglio il punto di vista del nostro mc. Oltre che contenere questa serie di manate liriche (da "Spettacolo" a "Keep it...", da "Urla il mio nome" a "Solo l'inizio", da "Il talento della strada" a "Einstein mastermind"), il disco si colora di toni più depressivi e cupi verso la fine, quando si trovano tracce dal sapore pesante e introspettivo come "La mia vita in una lacrima" o "28/05/'99", prova che Madness non è l'ennesimo pagliaccio che tenta di strappare fan con l'interpretazione del malato di mente di turno, ma che sa mettere in rima situazioni ed emozioni che forse non tutti sarebbero pronti ad affrontare così sinceramente. Dopo un ultimo appunto per la devastante "Smokin' sessione" (cento barre di Rap grezzo che, diciamolo, ci fanno sempre felici) possiamo dire che, di dischi del genere, se ne sente realmente la mancanza: trovarsene uno fra le mani ci fa rendere conto di quanti imitatori incompetenti vivacchiano nella nostra scena, senza tentare un minimo passo verso una scrittura consapevole e drammatica. Verrebbe da dire che, di Lord Madness, ce ne servirebbe più d'uno, ma per ora godiamoci quello che è uno dei dischi più riusciti dell'anno (se non degli ultimi anni), con la speranza di ascoltarne, di lavori così maturi, sempre di più.


TRACK LIST
Lord Madness - Suicidio (Trumen Records 2010)
  1. This is Madness
  2. Spettacolo
  3. Urla il mio nome (Maddy delirio)
  4. Keep it... [Feat. Levante]
  5. Il talento della strada
  6. La costola di D'Annunzio [Feat. Jesto e Pregioman]
  7. La seduta [Feat. Larri]
  8. La segreteria telefonica di Maddy (skit)
  9. Solo l'inizio
  10. La mia vita in una lacrima [Feat. Aleina D]
  11. L'ostia in bocca a Satana [Feat. Inkastro]
  12. Einstein mastermind
  13. La mia cultura piange
  14. Kurt Kobain [Feat. Indo]
  15. 28/05/'99
  16. Polvere alla polvere [Feat. Woofer]
  17. Smokin' sessione (RadioBomboclat live) (Bonus track)

Recensione album Suicidio Reviewed by Greasykoala www.cdpallstars.com

Anno 2009 vede uscire due  “street album” – M.D.M.A.Viola Da Ol Maddy Bastard Mix e MDMAdness - che in verità non mi hanno del tutto colpito, anche perché risultavano alquanto confusi e si percepiva una rabbia incontenibile sia nella musica che nelle parole stesse. 2010 anno dell’uscita di  “Suicidio” il nuovo album dell’artista romano Lord Madness. E’ bastato ascoltare le prime tracce per capire che qualcosa era cambiato. In effetti quest’ultimo prodotto si discosta parecchio da quelli precedenti, non soltanto nel titolo “Suicidio”, che fa presagire chissà cosa, ma più tosto  nella  tonalità e nel modo in cui tende l’artista ad affrontare determinate tematiche. Come scritto all’interno dell’album, l’artista dichiara che “è un gesto estremo di una manifestazione psicologica di malessere dal punto di vista psicologico, esso può essere anche interpretato , oltre che come estrema forma di richiesta di aiuto, come espressione di un bisogno, altrimenti inappagabile, di mettere a tacere una sofferenza, un disagio, cui il soggetto non riesce a dare una risposta”.
Un album che farà parlare di se, e che non risulta per nulla banale, anzi piacevolmente sorprendente, proprio perché si avverte un costante evolversi, partendo dalla prima traccia in cui vengono assemblati una serie di spezzoni di film in cui il suicidio ne fa da padrone,  fino ad arrivare all’ultima traccia in cui siamo catapultati in radio ad una puntata Radio Bomboclat Dai Cor Veleno, in cui l’artista parla del suo disco. Infatti “Suicidio” non deve essere inteso nel termine stretto della parola, anzi il suicidio è riferito alla musica stessa, che non trovando una propria collocazione ed accettazione sociale, non le rimane altro che farla finita, per dar spazio a ciò che la gente chiede e purtroppo non si tratta più di buona musica. Anche in questo album come in quelli precedenti, risalta la bravura metrica e verbale, la capacità di raccontare e raccontarsi tramite metafore e doppi sensi che non lasciano nulla all’immaginazione, anche perché egli riesce a trasmettere il proprio senso di angoscia e di paura per una situazione ormai catastrofica, in modo così originale che di certo lascia il segno. Le tracce sono una più sensazionale dell’altra, merito soprattutto di P-eight che si è occupato delle produzioni,ma occorre anche sottolineare la partecipazione con artisti non da meno, quali: Jesto, Pregioman, Larry, Aleina D, Inkastro, Indo, Woofer.
Possiamo metterne in evidenza alcune, come ad esempio la traccia 05 “il talento della strada” l’artista si confessa, egli stesso riconosce la propria bravura, il proprio talento, ma “…dicendotelo come se regalassi parole al vento,lotto fermamente per una vita precaria, poco amore per la strada non posso campare d’aria…”
In effetti le difficoltà sono molte e per chi vive solo di questo non può far altro che affrontarle quotidianamente e resistere perché “…svoltare col talento non è certo matematica e già, chi può permettersi una giacca di manica larga, il mio futuro è un muro e non ho il culo di chi lo scavalca…”
La traccia 06 “La costola di D’Annunzio” – feat. Jesto & Pregioman è da ascoltare e riderci su, a me è molto piaciuta, perché con toni  sarcastici e divertenti viene evidenziato un dramma moderno:”l’essere volubile”, caratteristica predominante, oggi giorno anche tra i più giovani.
La traccia 07 “La Seduta” – feat. Larry segue lo stesso tono sarcastico. La  scena è questa: Maddy si ritrova nello studio del suo analista raccontandosi senza alcuna vergogna  “…resto un fallimento, neanche se tiro un sasso in mezzo all’acqua faccio centro, non sopporto la mia voce registrata…ho pensieri pericolosi…sto così al verde che persino Hulk si spaventerebbe…”; ma la risposta del dottore sembra quasi essere una sorta di critica al suo modo di vivere,alle sue frequentazioni sbagliate, e sembra quasi non voler capire il disagio, ma trarne solo beneficio, quello economico “…Sarò schietta, ma mi fa pietà con il fisico che le resta..venga qua le offro i soldi per un pasto caldo questa sera..”
Altra traccia che mi ha letteralmente lasciato la pelle d’oca è la traccia 14. Kurt Kobain” – feat. Indo; una traccia che davvero lascia il segno, da l’idea del disagio, della consapevolezza della situazione critica e della voglia di reagire, ma senza risultato “…vorrei andare me è inutile…mille frasi stupide, per una vita inutile..l’odio mi colpisce perché sono il suo bersaglio…” Un disco che ancora ora dopo settimane di costante ascolto, non mi sono ancora stancata e devo essere sincera, ad un nuovo ascolto corrispondono nuove emozioni.
Insomma un disco che non bisogna perdere, qui c’è dentro tutto il nostro Maddy come non lo avete mai sentito fino ad ora.


TRACK LIST
Lord Madness - Suicidio (Trumen Records 2010)
  1. This is Madness
  2. Spettacolo
  3. Urla il mio nome (Maddy delirio)
  4. Keep it... [Feat. Levante]
  5. Il talento della strada
  6. La costola di D'Annunzio [Feat. Jesto e Pregioman]
  7. La seduta [Feat. Larri]
  8. La segreteria telefonica di Maddy (skit)
  9. Solo l'inizio
  10. La mia vita in una lacrima [Feat. Aleina D]
  11. L'ostia in bocca a Satana [Feat. Inkastro]
  12. Einstein mastermind
  13. La mia cultura piange
  14. Kurt Kobain [Feat. Indo]
  15. 28/05/'99
  16. Polvere alla polvere [Feat. Woofer]
  17. Smokin' sessione (RadioBomboclat live) (Bonus track)

Recensione album Suicidio Reviewed by Filippo Papetti www.rockit.it

Lord Madness (ex-Inquilini), da Roma, è uno di quei rappers pazzi che di tanto in tanto escono sulla scena seguendo le tracce di quel filone di psycho-rap che in America ha avuto in Eminem il suo maggior interprete, e che in Italia, vedi il capolavoro "Mr. Simpatia", è stato ben rappresentato dal Fabri Fibra pre-svolta mainstream, quello di cui i fans pubblicavano le foto collassato mezzo-morto fuori dalla discoteca.
"Suicidio" – della serie: un nome una garanzia – è un disco di puro hip hop cazzuto e angosciante come da tempo non se ne sentivano, hardcore al cento per cento nelle rime che si ingarbugliano e si intrecciano e ti stritolano, senza nessuna concessione all'ascoltabilità. Paradossalmente però, e qui sta secondo me uno dei suoi principali difetti, Lord Madness è un rapper troppo preciso e diligente, è come un punk che sa suonare troppo bene, e quindi l'atrocità delle cose che racconta viene parzialmente attutita dalla sua stessa perizia tecnica, che comunque è innegabile. Anche i beats, prodotti dal napoletano Peight, appaiono nel complesso un tantino troppo puliti, e questo lo si nota per contrasto quando ad esempio ne "L'ostia in bocca a Satana", con un semplice loop sporco di piano, viene fuori una delle cose migliori del disco (anche grazie ad un cut del grande Lou X nel ritornello).
Insomma, c'è un problema di squilibrio tra significante e significato, che pesa. Nonostante ciò però, e il mio non vuole essere assolutamente un contentino, a Lord Madness va dato adito di esser riuscito a creare un immaginario coerente e coeso, in cui convivono humour nero, sadness adolescenziale e underground rap, e che spero di poter riascoltare presto in una veste più libera e sanguinaria, maggiormente incentrata su quello che, a mio avviso, è il suo talento maggiore: ovverosia la capacità innata di creare immagini con le parole.

TRACK LIST
Lord Madness - Suicidio (Trumen Records 2010)
  1. This is Madness
  2. Spettacolo
  3. Urla il mio nome (Maddy delirio)
  4. Keep it... [Feat. Levante]
  5. Il talento della strada
  6. La costola di D'Annunzio [Feat. Jesto e Pregioman]
  7. La seduta [Feat. Larri]
  8. La segreteria telefonica di Maddy (skit)
  9. Solo l'inizio
  10. La mia vita in una lacrima [Feat. Aleina D]
  11. L'ostia in bocca a Satana [Feat. Inkastro]
  12. Einstein mastermind
  13. La mia cultura piange
  14. Kurt Kobain [Feat. Indo]
  15. 28/05/'99
  16. Polvere alla polvere [Feat. Woofer]
  17. Smokin' sessione (RadioBomboclat live) (Bonus track)

martedì 21 dicembre 2010

Recensione album Suicidio Reviewed by Viky Les Folies www.zkhhp.com


[10-2010] “Suicidio”. Un titolo piuttosto forte che non rappresenta il suicidio musicale di Lord Madness, ma piuttosto indica la massima espressione della sua arte. Si presenta così il nuovo album solista . Rapper “de Roma” conosciuto da Gli Inquilini, gruppo di cui ne ha fatto parte fino al 2007.

Diverse le collaborazioni tra cui: Jesto, Pregioman, Aleina, Inkastro, Indo e Woofer. Sicuramente questi feat. arricchiscono gli argomenti (egregiamente) trattati dal rapper. Madness ha la capacità di incastrare perfettamente le rime con una velocità disarmante, è una sorta di paroliere/treno che unisce metafore e giochi di parole mai a caso. Per intenderci è uno “tera tera” (terra terra). Ha pochi grilli per la testa, descrive la realtà delle cose senza girarci troppo intorno, senza essere banale e in tutto questo riesce anche a prendersi in giro (vedi in "La segreteria telefonica di Maddy").

Le altre tracce, in totale 16 + 1 bonus track, variano e si diversificano. Temi importanti e rappresentativi sicuramente li incontri in: “La mia vita in una lacrima”, dove Maddy fa affiorare ricordi tristi e la difficoltà di affrontare la realtà circostante, “Kurt kobain”, una track dai toni forti e una base degna di un testo altrettanto importante e visionario, “la seduta”, dove madness si sottopone a una seduta psichiatrica feat. Mc Larri, “Costola di dannunzio”, con Jesto & Pregioman, una sorta di presa in giro alla sfera sessuale, “L'ostia in bocca a satana”, una track che racconta di street life, “This is madness” traccia che apre il disco, “28/5/99” giorno che cambia l'esisistenza di madness, “Polvere alla polvere”, e si conclude con “Smokin session” bonus track sentita in anteprima al programma radiofonico radiobomboklat.

Si dice che col tempo le cose cambiano...in meglio o in peggio naturalmente, e mi pare che Lord Madness abbia dimostrato una vera crescita personale e ha tutte le carte in regola per sfondare in questo Mare di Pesci. Decisamente le capacità e la potenza si fanno sentire! I beat sono prodotti da Peight, Fuzz10 e Brasca come indicato nel disco sono del tutto originali e orecchiabili direi. Decisamente un rapper militante alla “vecchia maniera”, incentrato su dei ritmi piuttosto slow che vanno in contrasto alla rappata veloce, ma il tutto sapientemente mixato rende il disco nel complesso un discreto prodotto; quindi ci aspettiamo le meglio cose da qui in poi! Stay tuned e dajè cosi Madness!
[ by: Viky Les Folies ]

TRACK LIST
Lord Madness - Suicidio (Trumen Records 2010)



  1. This is Madness
  2. Spettacolo
  3. Urla il mio nome (Maddy delirio)
  4. Keep it... [Feat. Levante]
  5. Il talento della strada
  6. La costola di D'Annunzio [Feat. Jesto e Pregioman]
  7. La seduta [Feat. Larri]
  8. La segreteria telefonica di Maddy (skit)
  9. Solo l'inizio
  10. La mia vita in una lacrima [Feat. Aleina D]
  11. L'ostia in bocca a Satana [Feat. Inkastro]
  12. Einstein mastermind
  13. La mia cultura piange
  14. Kurt Kobain [Feat. Indo]
  15. 28/05/'99
  16. Polvere alla polvere [Feat. Woofer]
  17. Smokin' sessione (RadioBomboclat live) (Bonus track)

Preview di Suicidio il primo disco ufficiale di Lord Madness

MoodMagazine presenta Suicidio


“Suicidio” è un disco d’impatto a partire dal titolo e non vuole rappresentare il “suicidio” musicale di Madness ma la massima espressione personale della sua arte, spesso raccontata con tinte sarcastiche ma anche drammatiche. Tra le qualità più importanti di Madness quella di trattare argomenti con un ampio uso di metafore, doppi sensi e giochi di parole e nelle sue mani l’hip hop diventa ancora di più uno strumento per raccontare le sue emozioni, con un uso smodato di tecnicismi ed incastri metrici. Ma questo non rende il disco meno fruibile, tutt’altro, lo rende più accattivante e vario. Anticipato dal singolo in versione video “Il talento della strada”, il disco mantiene fedelmente un suono caldo e pregno di bassi. Il tappeto musicale è in parte campionato e in parte suonato, le produzioni sono tutte a affidate a P-eight, beatmaker di Napoli di grande talento.Tra le tracce più rappresentative del disco “La mia vita in una lacrima” in collaborazione con la soul singer Aleina D, che è una sentita e toccante analisi di una vita piena di ricordi che influenzano un presente pieno di difficoltà. In “Kurt Kobain” con la collaborazione di Indo, invece viene raccontato uno scenario astratto e visionario, mentre in ” L’ostia in bocca a satana” insieme ad Inkastro, viene descritta una coscienza di strada dettata dalle esperienze che segnano durante la vita. L’ironia è parte integrante di “Suicidio” e la ritroviamo in pezzi come “La Seduta”, una degenerante seduta psichiatrica con la female mc Larri, come anche in “La costola di D’Annunzio” con Pregioman e Jesto, che è una provocazione bella e buona sulla sessualità. La titletrack “ Suicidio” è arricchita dal cantato di Woofer dei Terradunione, e descrive le sensazioni di un suicida ,i suoi pensieri e tutto quello che lo hanno portato a scegliere questa via di uscita. In “28/05/99″, su di un rif melodico di chitarra Madness racconta in prima persona un giorno che cambiò la sua esistenza, invece “La mia cultura piange” è una classica traccia rap, piena di rime da battaglia, in cui è fondamentale l’apporto di dj Fuzz10 nel ritornello e nell’outro. Questo è “Suicidio”, un album vario che da la possibilità di respirare e immedesimarsi nel largo spettro di esperienze umane che vengono raccontate all’interno ed è quindi destinato a tutti, non solo agli amanti del genere.
www.lordmadness.it
www.myspace.com/lordmadness